Uscita a Cassin

Quercia • 18 marzo 2012

Cassin: uscita « Foulards Gialli » 2011

con l'eccezionale partecipazione di Cesco (presidente), Claudia, Curzio, Doc, Edvige, Marina, Patrizia, Ruge, Sin.

... e tornammo a casa stanchi ma contenti!

Questa la fatidica frase con la quale potremmo concludere la ormai abituale uscita dei « Foulards Gialli », che quest’anno ha avuto luogo a Cassin (pt 713.560/139.940: eh eh! a voi carta e scalimetro!). Ufficialmente prevista da sabato 22 ottobre pomeriggio a domenica 23 ottobre, alcuni di noi si sono mossi un po' prima. L'Edvige e il Ruge, ritardati dalla difficile scelta di due salametti per il pranzo al sacco (di cui uno, poi, è sparito non si sà bene dove) arrivano sul posto con la ferma intenzione di posteggiare e partire alla conquista del Matro Grosso (è più eroico chiamarlo così!). Il Curzio e la Claudia, però, sono già lì. E ci danno dentro: motosega, accetta, cartoni per il trasporto... e giò legna! Di sera, in quei luoghi selvaggi, si sà! fà molto freddo!

Dopo il pranzo al sacco viene deciso un primo tentativo di ascensione. La salita (preceduta da un’affannosa ricerca del sentiero) non aveva nulla da invidiare alla conquista dell’Everest: la notte buia (ma non tempestosa!) ci colse poi nel bel mezzo del ritorno! Però dopo: che scena, fiöö! « Fondue chinoise », salsette casalinghe della Marina, sane bevande nostrane e svariate altre componenti culinarie che precedettero e seguirono il piatto forte.

Complice il buon umore che acccompagna la combriccola da un decennio a questa parte e con l’appoggio della chitarra del Doc, la serata prosegue fino a notte inoltrata (tanto era già notte quando iniziò!) con canzoni, ricordi e barzellette (di quest’ultime non staremo a raccontare... per mancanza di spazio).

Ci svegliamo alla luce del giorno (per fortuna il sole sorge tardi di questi periodi) e dopo una frugale colazione, alcuni dei nostri eroi si rimettono a spaccar legna ed altri ad esplorare i dintorni. Tutto ciò per mettersi in appetito: spezzatino di cervo da favola del Cesco (di cui non sveleremo la ricetta per rispetto del cuoco) e strudel casalingo della Patrizia. Naturalmente, tutto ciò preceduto e seguito da altri assaggi tanto vari quanto nostrani.

E poi, da buoni scaut, la pulizia finale!

Due aquile sorvolano i luoghi per salutare la nostra partenza.

Tornammo a casa... vabbè ! questa la conoscete.

Ruge