Se fet? Prometat?
La fine di quest'anno scout per il nostro gruppo capi è stata a dir poco particolare. Non è stato necessario estrarre dal sacco da montagna i giochi, i canzonieri e quant'altro durante il viaggio in treno; ci hanno pensato, infatti, i passeggeri, che con il loro interesse alla nostra attività (stavamo cucendo il distintivo svizzero) hanno interrotto la nostra relativa calma. Se fet? Cüsisat? è stato il primo approccio, a cui con cura Hathi si è degnato di rispondere, avviando un discorso tessile terminato solo poco prima del cambio di treno a Milano. Le avventure però non erano ancora finite. Non distanti dalla meta abbiamo avuto modo di partecipare ad un singolare gioco: gli addetti delle ferrovie italiane, approfittando di un treno in panne, hanno improvvisato una partita a tetris, coinvolgendo anche il nostro treno ed alcuni locomotori di manovra. Tanto di cappello, invece, alla dirigenza della linea dei treni regionali tra Genova e Sori (la nostra destinazione) per l'organizzazione a tempo di record di una fermata eccezionale, visto che con il ritardo avevamo perso l'ultima coincidenza. Anche il viaggio di ritorno è stato un po' particolare, ma i signori Fumagalli e Brambilla hanno saputo mantenere vivo l'ambiente.
La Promessa
Decisi, dopo due anni di preparazione, ad affrontare un passo che segna la vita di ogni scout, undici dei capi che hanno cominciato il cammino al tempo, sono giunti alla Cà du Pin, nei pressi di Genova: un suggestivo luogo fra lo sconfinato mare e le conosciute montagne. Qui, con i baldi amici, avevamo deciso di svolgere l'ultima parte della preparazione e di compiere il passo: la promessa. L'ambiente suggestivo e poco comune negli ambienti scout ticinesi ci ha permesso di rilassarci e svagarci, ma soprattutto di concentrarci al meglio nelle riflessioni riguardanti la legge scout, il nostro impegno nella comunità, il senso della nostra vita. Al termine della cerimonia, quasi malinconici, abbiamo potuto consegnare i nostri pensieri al mare; chissà che qualcuno trovi la nostra bottiglia e possa così testimoniare il nostro impegno. Nel frattempo sarà sufficiente la nostra persona a testimoniare l'un l'altro le parole espresse, con gioia, dinnanzi al fuoco.
On the Road
Non ce l'hanno fatta i polipi mimetizzati, la medusa gigante e gli la montagna di stemmini; non ce l'ha fatta il tempo, l'afa e quel signore dalla risata strana, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Che dire ancora? Di certo l'uscita GruCa è stata un successo e merita di essere ricordata, non solo per lo svolgimento della promessa, ma soprattutto per sottolineare l'ambiente e le sinergie che hanno permesso che avvenisse. Grazie quindi a voi, baldi compagni di viaggio, amici del fuoco e della vita, per aver permesso tutto questo. Come scout, la strada della nostra vita è in salita, e questa volta è proprio il caso di augurarlo: buona strada!